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De architectura). Opera in dieci libri di Marco
Vitruvio Pollione, scritta intorno al 27 a.C. e dedicata ad Augusto. Si tratta
di un manuale divulgativo che riassume le conquiste dell'architettura romana
alla fine della Repubblica. I primi due libri trattano della scelta del terreno,
dei materiali e delle fondamenta; il terzo e il quarto, dei templi e degli
ordini; il quinto degli edifici di pubblica utilità; il sesto, degli
edifici privati; il settimo, delle rifiniture (pavimenti, intonachi,
decorazioni); l'ottavo, delle opere idrauliche; il nono, dei problemi geometrici
e astronomici applicati alla "gnomonica"; il decimo della meccanica e delle
macchine di pace e di guerra. Vitruvio appare combattuto tra concetti
razionalistici di origine pitagorica e principi pratici dettati dall'esperienza,
e non sempre riesce a raggiungere una sintesi armoniosa e sicura. Il trattato
ebbe larghissima diffusione soprattutto nel Cinquecento, epoca in cui si ebbero
molte traduzioni italiane e straniere.